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Bla, bla, bla ’tarocchi e taroccati’

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BLA, BLA, BLA … TAROCCHI E TAROCCATI

Pensare che l’Europa potesse fare della beneficienza è stato da ingenui o da poveri ‘tarocchi’ (?), anche perché chi lo ha pensato forse si era distratto un momentino alzandosi dal tavolo dove stava giocando a Monopoli, dove ogni giocatore sì può far credito all’altro (in famiglia, fra amici) e comunque che in cambio di qualcosa si deve cedere qualcos’altro, sempre di possederlo nelle mani, come ad esempio: ‘materie prime’, ‘titoli riconosciuti’, ‘tecnologie all’avanguardia’ ecc. Fatto è che nel ‘dout e des’ ci si rimette sempre o quasi.
Comodo minimamente anche pensare che l’Europa potesse farci dei regali senza chiedersi perché? Se anche noi contribuiamo alla ‘gestione’ di quella che sembra piuttosto una ‘cassa comune’, mi sembra scontato poi chiedere il laggio. Soprattutto se non si è stati chiari fin dall’inizio, ponendo sì delle regole ma anche dei paletti uguali per tutti. Pretendere una regalia solo perché noi non siamo in grado di farcela da soli, mi sembra inappropriato, e a quale titolo? O forse qualcuno ha pensato che sarebbe bastata l’apparenza: “perché noi siamo più belli?, perché siamo più intelliggenti?, o perché sappiamo più male che bene come spendere i miliardi che oggi chiediamo “..a fondo perduto”?

Stando a quanto dimostriamo di essere ogni giorno, il quadro della nostra politica interna e internazionale, è piuttosto quella di ‘taroccati’ mica male, capaci soltanto di blaterare diritti fittizi, senza preoccuparci di quelli che sono i doveri verso una società di diritto. Non basta dare credito all’apparenza, non è mai bastato sul lungo termine, non si può indossare felpe sponsorizzate (a costo zero, anzi pagate per la publicità fatta), e così mascherarsi da operaio e andare sui cantieri (scortati a distanza) dove non si è mai pensato di mettere piede. E solo perché scendono i consensi partitici, adeguarsi alla media su come ci si presenta e ci si comporta all’interno delle istituzioni e in Parlamento: cioè facendosi vedere in ‘giacca e cravatta’ quando anche uno sciocco denota che la veste è davvero inappropriata, e che ‘l’abito non fa il monaco’.
Così come non ci si veste con tacchi alti e lunghe mantelle che strusciano per terra solo per poi chiedere al sindaco della città di occuparsi della pulizia delle strade. Cosa che anche un sindaco non può far abbassare i marciapiedi perché la signora scendendo ci batte sopra con il culo. Come pure è facile chiedere (leggi pretendere) di dare uno stipendio a tutti, anche a chi non ha mai contribuito alla spesa pubblica sperando di farla franca per non aver pagato le tasse. Dovremmo ormai sapere che nella società tutto ha un costo, o almeno che nella vita tutto si paga. Da sempre si dice che ‘Cristo non paga fino al Venerdì, ma che il Sabato ha già pagato tutti’. Lo hanno capito pure gli abitanti del deserto che contribuire alla spesa pubblica è necessario allo stato come all’individuo: tant’è che hanno fatto propria la battuta ch’è ormai entrata nell’uso comune: “pagare vedere cammello!”.

Ma a noi ‘taroccati’ che credevamo in quest’ultima tornata di consultazioni, quando l’Europa sembra aver detto no, che siamo matti e che il Covit19 così come ce lo siamo prucurati ‘facendo i belli’ in giro per il mondo, allo stesso modo dobbiamo sbrigarcela da soli, accettando il laggio di quanti oggi ci offrono aiuti (?) ‘tarocchi’ per poi doverli restituire, in un modo o nell’altro, e in più con gli interessi. Questo ci tocca e questo dobbiamo prenderci se vogliamo, e lo vogliamo fermamente, far parte di quell’Europa che abbiamo contribuito a fondare. Di certo l’interesse a rimanere in Europa, almeno per noi sono è essenziale, se non vogliamo venir classificati come un certo ‘terzo mondo’.
È anche vero che abbiamo aperto la porta a tutti quelli che hanno bussato, ma allora mi chiedo perché non aprirla pure all’Egitto e alla Libia così tutti si sentirebbero a casa? Perché no a Israele e alla Palestina così da mettere fine a quella guerra fratricida che dura da secoli? E perché no includere la Turchia e l’Afganistan, la Siria e il Libano ecc. ecc. Visto che fin’ora abbiamo avallato solo per sporchi interessi di mercato la ‘fratellanza’ (ipocrita) di tutti i popoli? Non più né meno di quanto va divulgando Papa Francesco con la sua ‘Casa Comune’, dove tutti, ma davvero tutti, profughi, naufraghi, clandestini, derelitti, morti di fame ecc. ecc. possono trovare asilo in questo grande calderone che è l’Europa Planet, sperando almeno di farla finita una volta per tutte, e con tutti.
Dopo la peste, la spagnola, l’Andrea Doria, la diga del Vajont, i terremoti del Friuli, dell’Emilia, delle Marche, il crollo del ponte di Genova, le valanghe a iosa, i treni in fiamme, i ghiacciai che si sciolgono, le pioggie acide, l’inquinamento delle acque, del suolo, dell’aria e l’inquinamento acustico, che altro dobbiamo aspettare? Visto che il diluvio c’è già stato, non ci resta altro da fare se non che aspettare l’Apocalisse? Non vorrei che il padreterno mi prendesse in parola. Però questo virus? Certo il Covid/19 che nella tombola è il numero dell’ubriacone, sta facendo di tutta l’erba un fascio del tipo “ ‘ndo cojo cojo”, anche se, cinismo vuole, che con il numero dei morti e tutti sopra gli ‘anta’, l’INPS ben presto avrà pareggiato i conti con le pensioni.

Adesso il problema preoccupante viene dall’agricoltura …”Chi vuole andare a cogliere i tuberi?”, “Chi i cavoli?”, “Chi i pomodori?”, la stagione avanza e migliaia di tonnellate di frutta e verdura stanno aspettando mani volenterose, e i prezzi salgono sul mercato. Ma sembra non ce ne siano. Possibile che nessuno abbia pensato di utilizzare i galeotti ‘a chiamata’, come si sta facendo con i medici e gli infermieri ospedalieri? Magari con uno sconto di pena e qualche soldo in tasca (4 euro al giono mi sembrano pochi anche per loro), potrebbero uscire e rifarsi una vita? Potremmo così sgonfiare l’esubero delle carceri, e nelle celle libere metterci tutti quegli ‘altri’ (vedi politici, assessori, azzeccagarbugli ecc.).
Tutti quelli che giornalmente si arrampicano sugli scranni del Parlamento e gli schermi televisivi a voler ‘dire la loro’, e che farebbero meglio a stare zitti. A tal punto che in certi momenti non basta neppure la ‘mascherina’, (quella la mettiamo noi poveri taroccati), bensì ci vuole la ‘museruola’ perché si mordono (per finta) come cani rabbiosi. Falsi loro e falsi gli scopi a cui si aggrappano per ragioni di partito, anche se abbiamo assistito ad uno di loro, prendo a caso, uno che all’inizio sembrava un avvocatino da strapazzo, un bel giorno si è svegliato ‘conte’ facendo valere le sue credenziali.
A tal punto che da quanto non si capiva di che cosa parlava, dev’essersi messo a prendere lezioni di dizione, dando così lezioni a tutti gli altri ‘tarocchi’ al governo del paese, non solo d’italiano ma ed anche di giurisprudenza ed economia. Bene, bravo, 7+! Era ora, diciamo noi miseri taroccati. Giuseppi, continua così, e magari, anziché ritovarci con le pezze al culo, saremo in grado di sollevare la testa e finalmente guardare a testa alta questa Europa …

FIERI DI ESSERE ITALIANI.

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